È l'ANIMO che devi cambiare,

non il CIELO sotto cui vivi. 

(Seneca)



Quando diciamo “le cose non cambiano”, andiamo contro la Natura. Perché il cambiamento è letteralmente l'unica costante di tutta la vita. L'energia, la materia, cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono, muoiono. È il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è innaturale, il modo in cui si aggrappano alle cose come erano invece di lasciarle essere ciò che sono, il modo in cui si legano ai vecchi ricordi senza lasciare la possibilità di crearne dei nuovi, il modo in cui insistono nel credere, malgrado tutte le indicazioni, che nella vita tutto sia per sempre immutabile, nello stesso modo.

Il cambiamento è costante. Come si vive il cambiamento, questo dipende da noi. E così a volte sembra che non vi siano soluzioni ad un problema e si ha la sensazione di girare a vuoto. L'ansia sembra offuscare ogni possibilità di andare avanti e di prendere decisioni. A volte una profonda tristezza sembra non permetterci di portare a termine anche i più semplici obiettivi, anche soltanto alzarsi ed uscire di casa. Tutto sembra difficile ed insormontabile, ma spesso tutto questo è il frutto di una difficoltà ad affrontare i cambiamenti che la vita, nel bene o nel male, ci pone dinanzi. Tutto questo può essere percepito come una morte oppure si può provare a percepirlo come una possibilità, come una nuova strada da esplorare. Crescere, evolvere, cambiare sono processi naturali che a volte possono porre dinanzi ad una crisi. Per i greci la crisi in sé non era un dramma, era il momento, l’attimo che separava in maniera rivoluzionaria una modalità di essere da un’altra. Goethe diceva “la vita appartiene ai viventi, e chi vive deve essere preparato ai cambiamenti”. Se si aprono le dita, se si attraversa il cambiamento, se si allenta la presa e si prova a lasciarsi andare, allora è possibile vivere la vita in una prospettiva diversa, nella ricerca di una più profonda autenticità...

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